Brancaia – Toscana IGT Ilatraia 2004
€48.00
| Annata | 2004 |
|---|---|
| Produttore | Brancaia |
| Denominazione | Toscana IGT |
| Vitigno | Cabernet Sauvignon 60%, Sangiovese 30%, Petit Verdot 10% |
| Paese | Italia |
| Regione | Toscana |
| Formato | 0,75 lt |
| Gradazione Alcolica | 14.00% |
| Drinking Window | Da bere ora. |
| Green | Biologico |
I vini di Brancaia hanno oggi conquistato l’attenzione internazionale per la loro altissima qualità e per la cura al tempo stesso per la tradizione e per la sperimentazione, ma la tenuta come la conosciamo oggi ha una storia piuttosto recente. E’ il 1981 quando Bruno e Brigitte Eidmer decidono di acquistare l’azienda abbandonata di Brancaia e iniziare la loro attività di produzione di vini, oggi proseguita dalla seconda generazione della famiglia.
Grazie alla grande attenzione per la tradizione locale, in particolare con il loro Chianti Classico, e al tempo stesso la curiosità per l’innovazione e per la sperimentazione, Brancaia è oggi una realtà di grande pregio, con una proprietà nel Chianti Classico, più legata ai vitigni tradizionali, e una in Maremma, dove trovano spazio vitigni internazionali e i vini più moderni.
Ilatraia è il vino più importante di questa seconda realtà, ma l’azienda ci tiene a sottolineare come, anche se si tratta di un blend di vitigni anche internazionali, il grande impegno in vigna, il rispetto per il suolo e le tecniche di coltivazione biologiche e di minimo intervento rendono, di fatto, questo vino un vero rappresentante del territorio maremmano. Le varietà internazionali trovano qui la loro interpretazione locale, per un vino in grado di parlare a tutto il mondo rappresentando la sua terra d’origine.
Ilatraia, che nasce con la prima vendemmia nel 2002, porta il nome di una delle colline più vocate della tenuta su cui cresce il Petit Verdot. I suoli, qui, sono prevalentemente sabbiosi, ricchi di limo e di argilla e la sua esposizione ad Ovest e Sud-Ovest permette l’influenza della brezza marina e di una buona escursione diurna. Il vino ha ricevuto plausi e premi da numerosi critici internazionali ed è stato per tre volte inserito nel “100 Top Wines” di Wine Spectator.
Un vino caldo, ricco di sentori terziari, complesso. Aromi di sottobosco, tabacco, frutti di bosco, incorniciati da una nota minerale e da un finale lungo e preciso.
L’azienda consiglia l’abbinamento con piatti di pollame, carne e selvaggina fritta o brasata e tagliatelle al cinghiale.
16-18 °C
Si consiglia di aprire una o due ore prima del servizio, e lasciar aprire nel bicchiere.
Coltivazione biologica (certificazione biologica nel 2019), inverdimento e cura della biodiversità.
Fermentazione con lieviti indigeni. Poi affinamento in barriques per 18 mesi (50% nuove) e successivameente almeno un anno in bottiglia.
