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Château Chasse-Spleen – Moulis en Medoc AOC 2010

72.15

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Annata 2010
Produttore Château Chasse-Spleen
Denominazione Moulis en Medoc AOC
Vitigno 55% Cabernet Sauvignon, 40$ Merlot, 5% Petit Verdot
Paese Francia
Regione Bordeaux
Formato 0,75 lt
Drinking Window Da bere ora, e fino al 2030 e oltre.
Green Sostenibile

Approfondimenti

Una lunga storia, travagliata da generazioni, guerre e passaggi di proprietà, una regione sotto-stimata, la più piccola AOC del Médoc, e uno Chateau dal nome poetico, fuori dalle regole, che ha fatto della qualità il suo miglior biglietto da visita.
Moulis, appena sotto la più nota Margaux, è la denominazione del Médoc con l’estensione più limitata. Anche per questo motivo, è spesso stata fuori dai radar rispetto a nomi più grandi e potenti. Tuttavia, soprattutto ultimamente, è stata grandemente rivalutata come zona di grandi vini. I suoli sono in superficie ghiaiosi, poco compatti, e, più sotto, costituiti da argilla e calcare, ricchi di nutrienti.
I terreni vantano una tradizione di viticoltura fin dal XVI secolo, come parte di un più ampio possedimento terriero. A inizio ‘800, tuttavia, la proprietà viene divisa e dopo anni di passaggi di proprietà, Chateau Chasse-Spleen vede la luce con il nome attuale nel 1862, troppo tardi però per essere considerato per la catalogazione dei “Cru Classés”. Nel 1932, viene invece inserito nella selezione di “Cru Bourgeois” come “Exceptionel”, ma nel 2007 tale classificazione viene eliminata.
Nel frattempo, i passaggi di proprietà proseguono finché l’azienda non passa nel 1976 alla famiglia Merlaut. La figlia, Bernadette Villars, si appassiona alla proprietà e decide di dedicarcisi a tempo pieno e, con l’aiuto del famoso Professore Émile Peynaud, predispone grandi investimenti per l’ammodernamento della cantina, con una impennata nella qualità dei vini.
Con un prodotto, ormai, di grandissima qualità e una storia secolare, l’azienda decide di proseguire senza il supporto delle classificazioni, la sua promozione, con grandi risultati.
D’aiuto, oltre alla personalità dei vini, la caratteristica passione per l’arte, che riempie la tenuta di opere scultoree e che scorre nelle vene della storia di questo Chateau.
Lo dimostra il nome stesso dell’azienda: deciso nel 1862 per partecipare alla Esposizione di Londra del 1863, l’allora proprietaria si ispira Lord Byron, che era stato in vista nel 1821, a Baudlaire e all’artista e amico dello Chateau Odilon Redon, che stava al tempo illustrando “Les Fleurs du Mal”. Il risultato, è un nome suggestivo: il vino, la terra e la bellezza del luogo per “scacciare la malinconia”.
Questo vino è l’etichetta principale della casa (che ne produce altre due, secondarie, in quantità minore), il Cabernet Sauvignon è sicuramente la firma del luogo e della sua eleganza e sensualità, il Merlot aggiunge ampiezza e morbidezza, e infine il Petit Verdot, con la sua personalità, viene inserito per i suoi tannini e per i caratteristici sentori di violetta e bacche nere.
e il 2010, annata definita da Steven Spurrier come una delle grandi in Bordeaux, “un moderno classico”, è sicuramente perfetto per esprimere le caratteristiche e le potenzialità di invecchiamento di questa eccellenza.


Note e abbinamenti
Espressione ampia, potente e elegante, tipica del 2010, che in Médoc dona vini al tempo stesso maturi e ricchi, ma dalla grande struttura acida e tannica.
Profumi di fiori e frutti di bosco, tama tattile vellutata e densa con aromi di bacche nere, completati da sentori di bosco.
Perfetto da abbinare con piatti orientali: un ramen ricco, hot-pot, ma anche carne o pesce dalle cotture importanti o leggermente affumicati.
Servizio
16-18 °C
Si consiglia di aprire una o due ore prima del servizio, e lasciar aprire nel bicchiere
In vigna
Partecipazione alla classificazione HEV, per la protezione della biodiversità, cura delle piante e del terreno e attento utilizzo di acqua e di agenti fertilizzanti.

In cantina
La fermentazione avviene per metà in acciaio, per metà in cemento, con rimontaggi. A seguire, almeno 18 mesi in barriques, con travasi ogni 3 mesi. Infine, avviene l’assemblaggio in acciaio.

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