Château Palmer – Margaux AOC Alter Ego de Palmer 2008, 2009, 2010, 2011 (4 bt.)
€600.00
| Annata | 2008, 2009, 2010, 2011 |
|---|---|
| Produttore | Château Palmer |
| Denominazione | Margaux AOC |
| Vitigno | 2008: Merlot 52%, Cabernet Sauvignon 48% / 2009: Merlot 51%, Cabernet Sauvignon 49% / 2010: Merlot 49%, Cabernet Sauvignon 51% / 2011: Merlot 48%, Cabernet Sauvignon 37% Petit Verdot 15% |
| Paese | Francia |
| Regione | Bordeaux |
| Formato | 0,75 lt |
| Gradazione Alcolica | 13,00% / 14,00% / 14,50% / 13,50% |
| Drinking Window | Da bere ora, fin al 2025 |
| Green | Biodinamico |
Château Palmer è senza alcun dubbio una delle istituzioni dell’AOC Margaux e di Bordeaux.
La tenuta vanta terreni che costeggiano l’estuario del fiume Girone, caratterizzati da un suolo ricco di detriti fluviali, drenante ma povero di elementi organici. Ostico per l’agricoltura, ma perfetto per le viti questo suolo di grandi potenzialità è anche la maggior sfida dell’azienda, che lavora da anni per assicurare il miglior bilanciamento tra la natura del terreno e lo sforzo dell’uomo di supportarlo al meglio.
Il nome dello Château viene da un Generale britannico che, affascinato dalle potenzialità di questi vini, acquista i possedimenti nel 1814. Attualmente la proprietà è in mano ad un consorzio di investitori, di cui due famose famiglie rappresentano i principali azionisti. La direzione è invece affidata dal 2004 a Thomas Duroux, noto e interessante personaggio del mondo del vino, con grande esperienza internazionale, tra le altre anche a Tenuta Ornellaia, in Toscana, caratterizzato da una passione per la sperimentazione, che introduce nello Château l’approccio biodinamico e che dà il via alla stagione d’oro di questo storico nome bordolese.
La proprietà produce solo due etichette: Alter Ego de Palmer non può essere definita come una tipica “seconda etichetta” nello stile della regione. Nata nel 1998, proviene da appezzamenti del tutto diversi dall’etichetta più nota e viene presentata come interpretazione di “spontaneità”. Non solamente perché questo vino vuole essere approcciabile fin dalla messa in commercio, ma anche e soprattutto perché si propone di esprimere con naturalezza il terroir che rappresnta. Caratteristica di questo vino, e dello stile dello Château, è quella di presentare un blend di Merlot e Cabernet Sauvignon in percentuale quasi pari tra i due. Dal 2011, viene aggiunto all’assemblaggio una piccola percentuale di Petit Verdot: è il giusto bilanciamento a garantire la qualità del vino, non la predominanza di una singola varietà.
L’Alter Ego de Palmer è caratterizzato da un tipico profilo di spezie dolci, tabacco e sottobosco, unito alla ricchezza e sensualità di frutti neri. Rotondo, approcciabile e estremamente piacevole in bocca.
Il 2008 è inserito senza dubbio tra le migliori annate di questa etichetta per la sua esuberanza, setosità in bocca ma pulizia di frutto.
L’annata 2009 si presenta particolarmente morbida e concentrata, con note dolci e un lungo finale.
Il 2010 stupisce per l’abbinamento di un profilo particolarmente speziato, con toni dolci, e una struttura importante, con potenzialità di invecchiamento.
Nel 2011, l’aggiunta di un 15% di Petit Verdot si fa notare. Un vino ricco di sentori di brillanti bacche nere, note aromatiche, freschezza e croccantezza, sempre abbracciate dal classico tripudio di morbidi frutti scuri e di un palato vellutato.
Perfetto con selvaggina, funghi e verdura mista al forno.
16-18 °C
Si consiglia di aprire una o due ore prima del servizio, e lasciar aprire nel bicchiere
Biodinamico dal 2013, la sperimentazione in questo senso comincia nel 2008. Attenzione alla biodiversità all’interno, con creazione di composti organici direttamente nella tenuta. Dal 2013 si sperimenta anche una riduzione dei solfiti nel vino.
Passaggio in acciaio, separato parcella per parcella. Poi in legno per 20-22 mesi (di cui meno del 50% nuovo).
