Nicola Joly au Clos de la Coulée de Serrrant – Savennières-Coulée-de-Serrant AOC Clos de la Coulée de Serrant 2001
€95.00
| Annata | 2001 |
|---|---|
| Produttore | Nicola Joly au Clos de la Coulée de Serrrant |
| Denominazione | Savennières-Coulée-de-Serrant AOC |
| Vitigno | Chenin Blanc 100% |
| Paese | Francia |
| Regione | Vallé de la Loire |
| Formato | 0,75 lt |
| Gradazione Alcolica | 15.00% |
| Drinking Window | Da bere ora, fino al 2025 e oltre. |
| Green | Biodinamico |
La AOC della Valle della Loira “Coulée de Serrant”, una delle tre AOC di Savennières, a nord del fiume Loira, è monopolio del Domaine Nicolas Joly, dalle cui vigne produce il suo vino di punta, considerato da molti come uno tra i migliori vini bianchi al mondo.
Queste terre, estremamente vocate per la coltivazione della vite, sono state piantate nel XII secolo da monaci cistercensi, di cui ancora si conserva un piccolo monastero, e da allora la tradizione è proseguita ininterrotta, attraverso i grandi eventi della storia e passaggi di proprietà, fino al 1977 quando Nicolas Joly, bancario a New York City, dove aveva studiato alla Columbia University, decide di lasciare la carriera per lavorare le terre e l’azienda di famiglia, su queste vigne, a Savennières.
Una scelta che influenzerà non solo la sua vita, ma il mondo del vino intero, dal momento che oggi Joly è indicato come uno dei pionieri e il punto di riferimento storico della disciplina biodinamica alla viticoltura, che il produttore sperimenta fin dal 1981 (e che applica sull’intera produzione dal 1984) e che insegna grazie a conferenze e lezioni per viticoltori in tutto il mondo.
La personalità unica, le indiscusse potenzialità del terroir e la qualità d’eccellenza del suo “Coulée de Serrant” lo rendono tra i soli quattro vigneti in Francia ad aver guadagnato una AOC a sé (altri due sono La Tache e Romanée-Conti). Le viti votate a questa produzione, che hanno una media di 30 anni, crescono su 3 ettari di terreno affacciati sul fiume Loira, su terreni ricchi di scisto (roccia che caratterizza alcuni dei terroir più vocati alla viticoltura).
Un vino pensato per lunghi invecchiamenti, dal profilo unico, carico, al tempo stesso di una storia antica e recente come pochi altri.
Un vino davvero da lasciar aprire, ed evolvere, nel bicchiere, che offre ad ogni assaggio spunti diversi con il passare del tempo nel bicchiere.
Ampio e profondo, ma di grandissima pulizia, il frutto è supportato da una struttura minerale e lievemente balsamica.
Da abbinare con formaggi morbidi: caprini o erborinati.
10-12 °C
Si consiglia di aprire una o due ore prima del servizio, e lasciar aprire nel bicchiere
Viticoltura biodinamica, compost organico da vacche di proprietà del domaine, colture naturali di copertura, minima aratura del terreno, trattamenti naturali e rispetto della biodiversità, raccolta manuale.
Lieviti indigeni. Fermentazione in barriques di secondo passaggio, affinamento per 6-8 mesi sulle fecce fini.
