Scopri cosa è stato inviato ai nostri soci nella CLUB-BOX Enthusiast _ Autunno 2021.
Un vitigno ritrovato, una regione sulla bocca di tutti, un vino dalle terre del vulcano e una espressione del Nebbiolo che non tutti conosco, due classici diversi e diversamente eccellenti. Dalla Francia alla Sicilia, passando ovviamente dal nostro adorato Piemonte!
Vigne Marina Coppi, Colli Tortonesi Timorasso DOC “Fausto” 2018
Il nome è quello della figlia dello storico ciclista Fausto Coppi, ma a mettere in piedi questa giovane azienda è il nipote: Francesco Bellocchio, che, con la moglie, ha deciso di tornare alle radici della sua terra, nei Colli Tortonesi. Innamorato dell’affascinante Timorasso, Francesco ha selezionato i terreni migliori per questo vitigno. Fausto è un vino di carattere e di grande personalità, ottenuto da uve Timorasso in purezza, mette in evidenza le doti naturali di questo raro vitigno.
Il vino matura per circa 10 mesi sulle fecce fini, in vasche di acciaio a temperatura controllata, e si arricchisce di profumi e struttura grazie al bâtonnage manuale. Imbottigliato nel mese di luglio, si affina ulteriormente per un periodo minimo di 10 mesi.
Si consigliano abbinamenti con risotti mantecati ai formaggi o con tartufo bianco, carni bianche, crostacei e piatti di pesce strutturati, ottimo con il baccalà.
Domaine de Pouilly, Puilly-Fuissè Cuvée Prestige 2018
Da vigne di oltre sessan’anni di età, situate al cuore della denominazione, nasce la “Cuvée Prestige” di Domaine de Pouilly.
Un vino che vuole rappresentare l’appellazione intera, situata nel Sud della Borgogna, caratterizzata da Chardonnay generosi ed esuberanti.
Perfetto con pesce e frutti di mare.
Vini Stella, Barbera d’Asti DOCG Superiore Il Maestro 2019
Da un’azienda con una grande tradizione, nata a inizio ‘900 nel cuore del Monferrato astigiano, il vitigno tradizionale per eccellenza di queste terre in tutta la sua più nobile espressione. Questa Barbera d’Asti Superiore viene prodotta solamente nelle annate ritenute adatte. Le uve vengono selezionate da un unico vitigno di mezzo ettaro situato sul Bricco Fubine, con esposizione a sud e un suolo calcareo-sabbioso, perfetto per questo vitigno.
Il vino viene affinato per 5 mesi in acciaio, poi 18 mesi in botti di rovere di Slavonia per una produzione totale di appena 3.000 bottiglie.
Si consiglia l’abbinamento con primi o secondi di terra, con lunghe cotture e accompagnati da salse e intingoli.
la Valtellina presso Sondrio
Franchetti Vini, Etna DOC Passorosso 2017
Andrea Franchetti è stato uno dei primi produttori ad arrivare sull’Etna nel 2000. Qui, sul versante nord, ha trovato antichi vigneti di 70, 100 anni di età, semiabbandonati, tra cui vanta oggi appezzamenti a diverse quote di altezza comprese tra i 550m e i 1000m s.l.m. Il Passorosso, (precedentemente noto come Passopisciaro), è composto da un assemblaggio di uve di Nerello Mascalese provenienti da diversi vigneti situati a quote diverse. La prima annata è stata prodotta nel 2001. Con l’annata 2014 Passorosso diventa Etna Rosso DOC.
Il vino viene affinato in grandi botti di rovere per 18 mesi e poi imbottigliato senza essere filtrato.
I migliori abbinamenti sono con carni delicate e formaggi, ma ottimo anche con primi eleganti di terra.
Sandro Fay, Valtellina Superiore DOCG Valgella Riserva Carterìa 2016
La Valtellina è la più grande area viticola terrazzata di montagna in Italia. Nel 1973, Sandro Fay partendo dalla piccola produzione enologica di famiglia, decide di sviluppare l’attività di produzione e imbottigliamento di vino, nella sottozona Valgella (da “Valgel”, nome che indica piccoli torrenti caratteristici). Grazie al duro lavoro, ai terreni vocati e alla cura per la valorizzazione dei singoli vigneti, oggi Sandro Fay è una delle aziende più rinomate della regione
Le uve Nebbiolo al 100% (qui chiamato Chiavennasca) di questo vino provengono da un solo vitigno: Carterìa 3 ettari situati a 500 m s.l.m, con un terreno prevalentemente sabbioso. La maturazione avviene per 12 mesi in botte grande e piccole botti di rovere da 500 lt. Successivo affinamento in bottiglia per 18 mesi.
Ottimo l’abbinamento con carni rosse, selvaggina o formaggi stagionati.
Le colline di Barolo, vista da Serralunga d’Alba
Chiara Boschis, Barolo DOCG “Via Nuova” 2017
I Pira erano un’antica famiglia di viticoltori che divennero vinificatori tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Gigi Pira, personaggio ormai storico, fu l’ultimo vinificatore rimasto ad effettuare la pigiatura a piedi e la produzione senza il sostegno di alcun mezzo tecnico. Dal 1980 l’azienda è passata nelle mani di Chiara Boschis e dei genitori Franco e Ida, già legati ai Pira da profonda amicizia e reciproca stima e rappresentanti una storica famiglia di produttori di Barolo dal ‘700. Oggi, in azienda collabora anche il fratello di Chiara, Giorgio, e la nipote.
Il Barolo Via Nuova proviene da 6 diversi cru situati nei 3 Comuni di Barolo (Terlo e Liste), Monforte d’Alba (Ravera di Monforte e Mosconi), Serralunga d’Alba (Gabutti e Baudana).
L’annata 2017 sarà ricordata per il clima caldo e in particolare per le scarse precipitazioni. L’annata 2017 è stata caratterizzata da scarse precipitazioni e da un ciclo vegetativo anticipato, ma la vite ha potuto comunque godere di uno sviluppo completo, con una resa finale più bassa.
Dopo la fermentazione, il vino affina in botti di rovere francese nuovo al 30% leggermente tostato per 24 mesi e un ulteriore anno in bottiglia prima della commercializzazione. Il vino è imbottigliato non filtrato.
Perfetto da bere da solo, si abbina a tagli di carne magra, non troppo cotta e poco condita, o formaggi stagionati delicati.