Per qualcuno il momento è già arrivato, per altri dovremo aspettare un po’ più di tempo, ma il 2022 è l’anno dell’uscita dell’annata di Barolo 2018 e vogliamo sapere cosa aspettarci.
Per questo, alcuni tra i più autorevoli e storici produttori di Barolo ci hanno dato il loro punto di vista su questa annata.
Fin dai primi assaggi, eleganza, pronta beva unita a un potenziale di longevità rendono i Barolo 2018 estremamente interessanti. “Un’annata classica, con un colore molto vivo, un naso di buona freschezza, ma è in bocca che si percepisce la combinazione di una struttura importante supportata dai tannini già discretamente maturi che rendono il vino morbido ed elegante” commenta, in merito ai suoi vini, il produttore Luca Sandrone, azienda Sandrone Luciano.
Barolo, dunque, da acquistare e da provare subito, con grande piacere, per definire le potenzialità di invecchiamento di ogni bottiglia!
Dopo il 2017, annata caratterizzata da temperature elevate e scarse precipitazioni, l’annata 2018 si è aperta con un inverno piovoso, che ha “ristabilito le riserve consumate dall’asciutto 2017”, come spiega Gianni Gagliardo, Poderi Gianni Gagliardo. Da fine estate, è poi iniziato un periodo secco e caldo “con giornate soleggiate e temperature notturne più basse, che hanno permesso al Nebbiolo di portare a termine la maturazione arrivando alla vendemmia in perfette condizioni qualitative.” commenta Federica Boffa Pio, Pio Cesare. Anche secondo Matteo Sardagna Einaudi, Poderi Luigi Einaudi, “Abbiamo trovato in vigna uve in ottima salute, grazie a un settembre ed un ottobre stabili e soleggiati. L’attesa ha premiato.”
Il risultato, sono “vini di grande equilibrio e freschezza, di stampo tradizionale, dotati di una purezza di frutto estremamente attraente.” Commenta Lorenzo Scavino, azienda Azelia: un Barolo, dunque, espressivo e immediato che “porterà gratificazioni fin da subito”, “vini importanti ma già equilibrati che lasciano ben sperare sulla loro attitudine ad un invecchiamento prolungato” conferma Sandrone Luciano
“Chi ama il Barolo classico, elegante e dotato di grande complessità olfattiva, ne rimarrà estasiato. Probabilmente non c’è mai stata un’annata dove il Barolo è stato così idealmente vicino alla Borgogna come stile, complessità e precisione interpretativa del terroir” concludono Elena e Luca Currado Vietti, azienda Vietti.