L’Alta Langa è un territorio di emozioni, di storie e di sapori. Lo sa bene lo Chef Luca Zecchin del Ristorante stellato Guido da Costigliole – “quelli dell’Alta Langa prediligono la consistenza. Un esempio? Uovo e cavoli e spaghetti con estrazione di borlotti. Il primo è un antipasto che unisce la cremosità dell’uovo alla coque con tre diversi tipi di cavolo, dal cavolfiore condito con salsa di gorgonzola al cavolo nero; come primo, gli spaghetti cotti con l’estratto di fagioli recuperano tutta la corposità del fagiolo fondendosi in un amalgama dal sapore molto ricco e intenso per creare un contrasto con l’acidità tipica dei vini di questa zona”.
La zona fa da sfondo anche ai romanzi dello scrittore albese Beppe Fenoglio di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita.E’ qui che ha vissuto il periodo della Resistenza, tra Murazzano e Mombarcaro, luoghi che hanno successivamente caratterizzato e definito molti suoi romanzi, a partire da Una questione privata. Numerosi gli appuntamenti che celebrano la ricorrenza: dal primo marzo 2022 al primo marzo 2023, l’anno fenogliano è diviso in quattro Capitoli – come un romanzo – per scandire le stagioni dedicate alle celebrazioni utilizzando i titoli dello scrittore.
Un possibile itinerario fenogliano parte dal paese natale dello scrittore, San Benedetto Belbo, per poi raggiungere Murazzano (dove si può assaggiare l’omonimo formaggio DOP) e passeggiare nel parco letterario a lui dedicato. Vale la pena concedersi una camminata nel centro storico di Bossolasco, dove sembra di fare un tuffo indietro nel tempo. Si prosegue con una visita al centro storico di Cravanzana per raggiungere il luogo fenogliano per eccellenza, la Cascina di Pavaglione e quindi il borgo di San Bovo. Dal Pavaglione si può fare una passeggiata di una giornata fino al punto panoramico con la chiesetta di S. Elena e tappa finale a San Donato di Mango.
Al termine del tour, per concedersi un po’ di leggerezza, sosta obbligata a Coazzolo dove, oltre alla chiesetta ridipinta da Tremlett, gemella di quella al San Maurizio, si trova la Vigna dei Pastelli, con le matite al posto dei pali di legno, e una panchina gigante del progetto Big Bench, su cui tornare bambini, rilassandosi con una bottiglia di Dolcetto mentre si ammira il tramonto sulle vigne di Moscato.
Non resta che partire!